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COLORI NELLA STORIA: MILAN

MILAN

di Pietro S.

Alla fine del diciannovesimo secolo nasce a Milano il Milan Cricket and football club per volere di Herbert Kilpin che riunì alcuni suoi amici inglesi residenti in città, gli studenti dell'Istituto Cattaneo e alcuni frequentatori della birreriaSpaten”; i colori scelti furono il rosso e il nero per simbolizzare il diavolo e la paura che i giocatori dovevano incutere agli avversari.

Le maglie palate a righe sottili rossonere, mantengono inalterati i propri colori fino ai giorni nostri, solo si differenziano per la larghezza delle strisce che diventano con il tempo più ampie e per il colore dei pantaloncini che da bianchi passano recentemente a neri. Nella stagione 1981/82 il Milan è la prima società italiana a stampare il nome dei giocatori sul dorso delle maglie.

Si deve ricordare prima dell'avvento degli sponsor e degli innumerevoli colori delle seconde maglie e delle maglie di cortesia, che nei primi decenni del dopoguerra la maglia bianca a bordi rosso neri è stata spesso usata per le finali europee che hanno visto il club aggiudicarsi a quell'epoca i primi trofei continentali.

Dopo tre scudetti vinti nei primi anni di fondazione la squadra subisce una scissione che nel 1908 dà origine all' F.c Internazionale e paradossalmente ad eccezione di una coppa federale, il Milan per quarantaquattro anni fino al 1951 non vincerà più niente, si dice anche scaramanticamente per una maledizione lanciata da uno dei soci scissionisti passato all'Inter.

Successivamente con l'avvento alla presidenza di Andrea Rizzoli tra il 1954 e il 1963, il club vinse quattro scudetti e sotto la guida di Nereo Rocco la prima coppa dei Campioni per una squadra italiana; Rizzoli diede solide basi societarie e finanziarie al club, riuscendo anche a costruire il centro sportivo di Milanello.

Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta il Milan si distingue più in Europa che in Italia, aggiudicandosi la seconda coppa dei Campioni, due coppe delle Coppe e un titolo intercontinentale; si avvicina però per la società il periodo più buio sia a causa del numero di presidenti che si succedono alla guida del club, sette in dieci anni, sia soprattutto per lo scandalo “toto nero” che coinvolgendo direttamente il Milan, vide il club retrocesso nel 1980 d'ufficio in serie B; da ricordare però l'anno precedente la vittoria nello scudetto della stella, il decimo, che vide simbolicamente il passaggio di consegne tra due calciatori che hanno fatto la storia del team, raccogliendo i suoi maggiori successi: Gianni Rivera e un allora diciannovenne Franco Baresi.

Subito promosso l'anno successivo, il club retrocede di nuovo in maniera rocambolesca nel 1982, questa volta sul campo e all'ultimo minuto dell'ultima giornata di campionato; nubi nere si addensano ancora sulla società quando a metà degli anni ottanta un'ispezione della guardia di finanza nella sede societaria, rischia di far fallire il team, ma la situazione si risolve con l'avvento alla presidenza di Silvio Berlusconi e il susseguente ingaggio come allenatore di Arrigo Sacchi.

La squadra acquista una mentalità vincente supportata da una caratura tecnica di prim'ordine che vede una difesa granitica e agile, dove a fianco di Baresi inizia a giocare un'altra leggenda rossonera come Paolo Maldini, e un reparto avanzato che si avvale del famoso trio olandese Rijkaard, Gullit e Van Basten che porterà il Milan anche sotto la guida di Fabio Capello ad aggiudicarsi altre tre Champions League e cinque scudetti.

La presidenza di Berlusconi garantisce al team solidità finanziaria e competenza tecnica grazie anche al contributo manageriale di Adriano Galliani e in quasi ormai un trentennio di presidenza, il Milan diviene la squadra che al mondo vince più tornei internazionali, arrivando a mettere in bacheca tra l'altro sette Champions League e tre coppe Intercontinentali.

La tifoseria rossonera vanta il gruppo organizzato più antico d'Italia la “Fossa dei Leoni” nato nel 1968 e scioltosi nel 2005 ed attualmente viene rappresentata principalmente dalle “Brigate rossonere” nate a metà degli anni settanta; storicamente il tifoso milanista apparteneva alle classi operaie ed orbitava nell'area della sinistra e veniva chiamato “casciavit”, cacciavite, dal rivale interista per via della sua estrazione proletaria. Le differenze sociali nel corso dei decenni si sono azzerate, basti pensare alla figura dell'attuale presidente del club che non ricalca di certo le credenziali storiche del tifoso milanista.

Il Milan disputa dagli anni venti del secolo scorso le sue partite interne allo stadio San Siro, capace di contenere più di ottantamila spettatori e completamente rinnovato per i mondiali del 1990.